03/11/2015 - CONCERTO/CONFERENZA

Claudio Pasceri, violoncello

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Nato a Torino, inizia lo studio del violoncello sotto la guida di Renzo Brancaleon presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino. Diplomatosi con il massimo dei voti, si perfeziona all’Accademia Stauffer di Cremona con Rocco Filippini ed al Mozarteum di Salisburgo con Julius Berger.

L’attività concertistica lo porta a esibirsi per importanti stagioni concertistiche e presso sedi prestigiose: Tonhalle di Zurigo, Teatro Olimpico di Vicenza, Mak e Lockenhausmusikfest a Vienna, Unione Musicale di Torino, Schleswigholstein Festival, Tully Hall Lincoln Center di New York, Parco della Musica a Roma, Festival delle Nazioni di Città di Castello. Il repertorio solistico comprende concerti di Vivaldi fino a opere di Schnittke, in esecuzioni con orchestre come l’Orchestre de Chambre de Toulouse, l’Arpeggione Kammerorchester. Una sua esecuzione del Concerto di Schumann è stata registrata dalla Bayerische Rundfunk di Monaco di Baviera.

Nel repertorio cameristico ha avuto modo di collaborare con illustri musicisti, tra cui Salvatore Accardo, Pavel Gililov, Dora Schwarzberg, Bruno Giuranna, Rohan De Saram, Rocco Filippini, Gilles Apap.

Dal 2012 è il violoncellista dello Xenia Ensemble, quartetto specializzato nel repertorio contemporaneo. Nell’ambito dell’insegnamento tiene regolarmente masterclasses per diverse istituzioni italiane e straniere. Insegna violoncello presso l’Accademia di Musica di Pinerolo. Dal 2014 è artiste associé e garantisce la direzione artistica del Festival de Musique de Conques (Francia).

Il violoncello è uno strumento straordinario. Esprime la sua natura in un passaggio di basso continuo, “canta” come una voce umana, ed è, ancora, fonte espressiva ampia e multiforme per i compositori di oggi.

“La musica come linguaggio”, attraverso il repertorio del violoncello che, nei secoli, ha ispirato Bach e Berio, Beethoven e Sciarrino. Esistono una grammatica, una sintassi, una logica nel discorso musicale molto stringenti e raffinate, ma esiste pure una dimensione più propriamente creativa e trascendente, che fa del violoncello un testimone privilegiato della produzione artistica occidentale degli ultimi tre secoli.

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