08/10/2012 - CONCERTO

Michelangelo Carbonara (pianoforte)

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Dopo essersi diplomato nel 1996 con il massimo dei voti sotto la guida di Fausto Di Cesare, nel 1999 termina il corso di perfezionamento triennale presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con il massimo dei voti nella classe di Sergio Perticaroli. Si è inoltre perfezionato presso il Mozarteum di Salisburgo e l’Academie Musicale di Villecroze, in Francia. Ha seguito masterclasses tenute da Bruno Canino, Dominique Merlet e György Sándor. Dal 2001 è stato scelto per seguire le esclusive masterclasses presso l’International Piano Foundation “Theo Lieven” di Cadenabbia e l’International Piano Academy Lake-Como presieduta da Martha Argerich, studiando con maestri del calibro di Leon Fleisher, Dimitri Bashkirov, Fou Ts’ong e Alicia De Larrocha. Di recente ha incontrato Aldo Ciccolini.

È vincitore di 17 premi in concorsi internazionali (tra cui lo ‘Schubert’ di Dortmund). Nel 2003 ha debuttato in Cina e nel 2007 ha debuttato alla Carnegie Hall di New York e oggi la sua carriera lo porta a esibirsi in numerosi paesi del mondo. Nel 2009 ha suonato alla Primavera di Praga con il collega e amico Cédric Pescia e come solista con l’Orchestra di Timisoara in Romania. In Italia ha suonato in alcune tra le sale più prestigiose, come l’Auditorium Parco della Musica a Roma, l’Auditorium e la Sala Verdi a Milano e il Lingotto di Torino.

Nel 2008 ha realizzato per Brilliant Classics l’integrale delle opere pianistiche di Maurice Ravel; nel 2009 è stato pubblicato un cd di musica per pianoforte solo di Nino Rota e un doppio cd con esecuzioni di sonate di Domenico Scarlatti, sempre per Brilliant Classics. Nel 2011 ha inciso tre sonate di Schubert per Piano Classics, cominciando un ciclo che prevede l’integrale delle sonate edite ed inedite del compositore austriaco.

Ha insegnato musica da camera per l’USAC presso l’Università della Tuscia di Viterbo. Ha inoltre tenuto masterclass in Romania, Cina e Canada. Nel 2005 è stato scelto quale testimonial della musica italiana al Premio Nazionale delle Arti indetto dal Ministero della Pubblica Istruzione.

 

COMMENTI SUL CONCERTO

da Attilio Piovano:

Che fior di pianista, l’altro ieri, per il secondo appuntamento. Lo avevo già ascoltato e apprezzato al Poli in varie occasioni. Si tratta del superlativo Michelangelo Carbonara, apprezzassimo in Beethoven (Sonata op. 14 n, 2) affrontata con tocco perlaceo e assoluta appropriatezza di stile: una lezione di eleganza, da far capire a tutti, ma proprio a tutti quanto il primo Beethoven, pur geniale e personalissimo, parta in realtà da modelli classici. Poi il prodigio delle due Sonate schubertiane D 664 e D 845. Quanta grazia, misura, raffinatezza e intensità. Un tocco bellissimo, cantabile da archi, precisione assoluta e senso della forma. Non solo: Carbonara porge con eleganza le cose più rare, per dire: fa capire quanto la sublime (e poco eseguita D 845) anticipi Schumann (quel tema di corni, cavalleresco ed evocativo nello Scherzo) e pone in rilievo con grazia unica il sorprendente anticipo di un tema paganiniano, quello del Capriccio in la minore poi utilizzati da Brahms, Rachmaninov e tanti altri. Sicché salti sulla poltrona e ti dici: caspita non me n’ero mai accorto. Chapeau. A me è piaciuto davvero tantissimo: e a fine concerto in molti non la smettevamo di complimentarsi con lui. E poi, se Dio vuole, è un pianista che sa suonare forte e robusto se occorre, ma non pesta come un disgraziato (e oggi sono in tanti a pestare, pestare e basta, anche dai nomi blasonati). E sa respirare, e fraseggiare. Insomma sa far amare la Grande musica. E non è cosa da tutti. E che delizia e commozione nel bis ancora schubertiano. 

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