09/10/2017 - CONCERTO

Olaf John Laneri, pianoforte

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Nasce a Catania da padre siciliano e madre svedese, termina brillantemente gli studi a Verona e quindi si perfeziona in Italia e all’estero conseguendo il master all’Accademia Pianistica di Imola. Dopo diverse vittorie in competizioni nazionali, risulta laureato ai concorsi internazionali di Monza, Tokyo e Hamamatsu. Finalista l’anno precedente, nel 1998 vince il 56° ‘Busoni’ (II premio ‘con particolare distinzione’; I premio non assegnato). Nel 2001 ottiene il II premio al World Music Piano Master di Montecarlo. 

È invitato in rinomate stagioni in Italia e in Europa, sia come solista sia con orchestra (Pomeriggi Musicali di Milano, Orchestre dell’Arena di Verona e da Camera di Padova e del Veneto, al Festival di Brescia e Bergamo, Symphony Orchestra di Tokyo, Filarmonica di Montecarlo) e collabora con direttori quali Lawrence Foster, Tomas Hanus e Lior Shambadal.

Si è esibito a Vicenza, Catania, Rimini, Monaco di Baviera, Berlino, Parigi, Montecarlo, Polonia, Austria, per la Radio della Svizzera Italiana e Radio France.

Un posto di rilievo nel suo repertorio occupa la figura di Beethoven per le numerose partecipazioni in esecuzioni integrali delle Sonate. L’interpretazione del Secondo Concerto di Brahms con i Berliner Symphoniker in tournée in Italia e il successo al debutto alla Philharmonie di Berlino gli ha procurato l’invito dell’orchestra a tornare con il Primo Concerto di Čajkovskij. Ha pubblicato un cd dedicato a Brahms (Universal). È docente di pianoforte al Conservatorio di Adria.

Alcuni giudizi della critica per i suoi recital: “Ricercatissime le sonorità [...] faceva trattenere il fiato per la bellezza del pianissimo velato”; “Una talentuosa e virtuosistica personalità, non sbaglia nulla, sembra possedere il segreto della apparente facilità”; “Vive in Laneri la grande utopia romantica: il desiderio di cantare con il pianoforte”; “Anche se il pianista non lo lascia trasparire, il suo modo di suonare richiamava ad ogni battuta la famosa frase di Chopin: «Il pianoforte è il mio secondo io»”.       

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